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Un respiro lungo 10 milioni di conchiglie
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 Betreff des Beitrags: Un respiro lungo 10 milioni di conchiglie
BeitragVerfasst: Mi 13. Nov 2013, 19:35 
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Un respiro lungo 10 milioni di conchiglie
http://www.onlinewatchescompany.com/it/ Cupra Marittima | Meraviglie tutte da ammirare al Museo Malacologico Piceno di Cupra Marittima
di Antonio De Signoribus
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Replica Chopard Wacthes Dalle dimensioni pi&ugrave; disparate e dalle forme strabilianti le conchiglie sono comparse sulla terra oltre cinquecento milioni di anni fa e hanno affiancato l&#39;esistenza dell&#39;uomo al primo incontro. Da parte sua l&#39;uomo le ha utilizzate, le ha apprezzate e soprattutto le ha valorizzate e trasformate in cose preziose, a partire da almeno cinquemila anni fa. Il Museo Malacologico Piceno di Cupra Marittima (via Adriatica nord, 240, tel. 0735/777550) con i suoi 10 milioni di conchiglie conservate su 3.500 metri quadrati di superficie, con le sue tre sale didattiche,la sua biblioteca composta da 5 mila volumi, pi&ugrave; i laboratori &egrave;,sicuramente, uno dei pi&ugrave; importanti Musei Malacologici del mondo. Forse il pi&ugrave; importante. Che non bisogna assolutamente perdersi, per nessun motivo, specialmente se si &egrave; in villeggiatura o di passaggio. Replica Chopard Wacthes Il Museo &egrave; diventato fiore all&#39;occhiello della regione grazie alla passione e alla attivit&agrave; febbrile di due fratelli: Tiziano e Vincenzo Cossignani di Cupra Marittima. All&#39;inizio dell&#39;estate, come avviene puntualmente dal 1977, i fratelli Cossignani inaugurano una nuova, straordinaria mostra malacologica internazionale, che lascia sempre il segno per la sua bellezza e originalit&agrave;. Ma andiamo con ordine. Il prezzo da pagare per vivere una straordinaria avventura di questo tipo? Appena 7,50 euro! Non molti, se si pensa alle meravigliose &quot;cose&quot; che si possono ammirare. Ma ci sono sconti per studenti, per anziani, per gruppi. Insomma, ci si mette sempre d&#39;accordo. Ma &egrave; ora d&#39;andare, il percorso &egrave; lungo, affascinante e pieno di &quot;insidie&quot;.<a href="http://www.onlinewatchescompany.com/it/">Replica Chopard Wacthes</a> Ecco la sezione dedicata ai coralli e alle madrepore che rappresentano l&#39;habitat principale dei molluschi produttori di conchiglie. Ecco la collezione degli squali imbalsamati arricchita da nuovi esemplari provenienti dall&#39;Oceano Pacifico: per la prima volta &egrave; esposta una Rhina ancylostoma, della famiglia delle razze, uno splendido esemplare di squalo tigre ed un impressionante squalo volpe (Alopias supercilioso) di quasi 3 metri di lunghezza. E&#39; ben visibile, poi, udite! Udite! &quot;Giuseppe&quot; il dinosauro acquatico (il nome &egrave; inventato) esposto nell&#39;area dedicata alla malacopaleontologia insieme ad altri reperti di straordinario interesse scientifico tra i quali spicca il cranio di un &quot;Tarbosauro&quot;, la parte ossea del &quot;Duncleostis&quot; e lo scheletro dello &quot;Isittacosuro&quot;. Ma torniamo a &quot;Giuseppe&quot;. Il suo scheletro, perfettamente conservato, proveniente dal Marocco, vissuto all&#39;incirca 80 milioni di anni fa, &egrave; lungo la bellezza di 8 metri. Ha una struttura ossea possente: il solo cranio pesa ben 200 chilogrammi ed &egrave; caratterizzato da una dentatura perfettamente conservata. &quot;Giuseppe&quot; della &quot;trib&ugrave;&quot; dei Mososauri &egrave; considerato il precursore degli attuali rettili, in particolare del coccodrillo. Il peso complessivo &egrave; di quasi 500 chilogrammi, considerata anche la matrice d&#39;appoggio delle ossa fossilizzate. Una sezione, questa, davvero interessante e impressionante. Basta avere un po&#39; di fantasia e te li vedi davanti, vivi e vegeti, questi enormi rettili marini. I bambini sono avvertiti. Replica Chopard Wacthes Da non perdere, poi, la sezione dedicata alle conchiglie fossili con i suoi esemplari delle varie Ere; non passa sicuramente inosservata una lastra fossile del Miocene che ha &quot;solo&quot; 20 milioni di anni, di indubbia spettacolarit&agrave;, proveniente da Burdigalien in Francia (La miniera del Cristalliere) con una considerevole quantit&agrave; di Pecten acutus, pettini s&igrave;! Perfettamente conservati, molto simili a quelli attuali. Un altro esemplare unico che il visitatore non deve lasciarsi sfuggire &egrave; la &quot;Leptoteutis gigas&quot;; si tratta di una seppia fossile che ha la veneranda et&agrave; di oltre 150 milioni di anni e che ha avuto la fortuna o la sventura di essere vissuta nel giurassico, Era in cui in cielo volavano minacciosi gli Stelodattili e i Pteranoidi e in terra dettavano legge i Tirannosauri. La seppia fossile, rinvenuta nei giacimenti di Souhofen in Germania, &egrave; semplicemente straordinaria: ha una dimensione di 138 centimetri di lunghezza, senza naturalmente considerare i due tentacoli maggiori. Al mondo esistono soltanto 7 esemplari simili per dimensioni a quello esposto a Cupra Marittima. Da ammirare, anche, la ricchissima collezione di maschere provenienti dal Sepik, in Papua Nuova Guinea. Una finestra, questa, aperta su una civilt&agrave; tutta da scoprire. Protagoniste di tante maschere, e di tanti decori sono le conchiglie, che tanto pi&ugrave; vengono utilizzate lontano dalle zone costiere, tanto pi&ugrave; acquistano valore e mistero. Cipree, nasse, volute, coni, e madreperle assumono significati e ruoli ben precisi nella decorazione con variazioni sensibili da villaggio a villaggio e da regione a regione. La regina delle conchiglie nell&#39;uso quotidiano &egrave; senza dubbio la Pinctada margaritifera. Dalla maggiore porzione di questa conchiglia bivalve prende vita la &quot;kina&quot;, la moneta per eccellenza di Papua Nuova Guinea, tanto che figura anche nelle moderne banconote. La stessa conchiglia oltre che come moneta viene usata anche come collana-pettorale durante le cerimonie di iniziazione. Le cipree, invece, considerate come le regine nelle decorazioni sono essenziali per la realizzazione degli occhi, solo raramente sostituite dalle basi dei coni, sono preziose anche nelle bordature di cinte e pettorali. Replica Chopard Wacthes Una sezione del museo che mozza il fiato &egrave; quella dedicata alle &quot; Conchiglie e madreperla &quot;. In questa sezione si rischia la sindrome di Stendhal. Si fa per dire, ma c&#39;&egrave; qualcosa di vero, perch&eacute; gli esemplari esposti sono di una bellezza straordinaria. Unica. Nell&#39;antichit&agrave;, ma ancora oggi, fra le popolazioni primitive, le conchiglie hanno sempre occupato un posto di preminenza: &egrave; chiaro che le conchiglie sono state caricate di valori simbolici e pertanto sono diventate portatrici di salute, di vita, di benessere e, nello stesso tempo, rappresentazioni di sesso, di potere e di tutela del negativo. L&#39;imperscrutabilit&agrave; dell&#39;interno di un guscio e la spira logaritmica di talune conchiglie hanno contribuito ad accrescere il mistero creatosi attorno a taluni gioielli della natura e ad attrarre l&#39;interesse dell&#39;uomo, a maggior ragione questo richiamo &egrave; cresciuto di fronte alle stesse creazioni arricchite dalla lucentezza della madreperla. Non a caso, in molte sculture antropomorfe dell&#39;antichit&agrave;, in qualunque parte del mondo, a piccoli frammenti sagomati di madreperla &egrave; affidato il ruolo di &quot;occhio&quot;, equivalente a vista, luce, e pertanto vita. Chimu, Wangala, Maya ed altre etnie sudamericane del passato hanno fatto frequente ricorso alla madreperla nella realizzazione di statuine, maschere funebri ed oggetti rituali di inestimabile valore. Inoltre popolazioni orientali: cinesi, giapponesi, coreane, tailandesi, vietnamite ed asiatiche in genere, da secoli,impreziosiscono gli arredamenti dei loro alloggi e gli oggetti d&#39;uso con studiate incrostazioni di madreperla. Facendo sposare sapientemente frammenti di conchiglia iridescente con la lacca ricavata da alberi speciali, gli orientali, copiati in epoche successive dagli europei, hanno inventato il modo di illuminare una variet&agrave; immensa di oggetti. Molte etnie, lungo l&#39;Indo, non esitano a fare ricorso alla madreperla per onorare al meglio la loro divinit&agrave; Visn&ugrave;, realizzando strumenti musicali e oggetti votivi arricchiti da conchiglie madreperlacee. Universalmente, va comunque detto, la madreperla, &egrave; considerata un materiale prezioso, cos&igrave; come la perla; &egrave; chiaro, quindi, che non deve stupire il fatto che molti monili e gioielli sfruttano conchiglie, perle e madreperle ed &egrave; altrettanto chiaro il motivo di tanta attrazione da parte dell&#39;uomo, ma anche da parte della donna, nel corso della storia, per questi materiali preziosi, misteriosi e straordinari. Ebbene, il Museo malacologico &egrave; ricco anche di questi straordinari oggetti in madreperla. Ecco una statuetta di etnia Chimu, nel Per&ugrave;; si tratta di un vero capolavoro di sintesi di artisti di Cerro Narrio nelle Alte Ande. La statuetta, di 10,5 centimetri, &egrave; riferibile all&#39;ultimo periodo Chimu, tra il 1000 e il 1400 dopo Cristo. Ecco, poi, una bustina portamonete indonesiana dell&#39;0ttocento, ecco, alcune collane da cerimonia filippine del primo &lsquo;800, ecco pendenti delle isole Salomone. Ecco alcuni magnifici oggetti d&#39;argento e madreperla provenienti dall&#39;India: contenitori per profumi, per liquidi, oppure fermacarte. Bellissime le madreperle incise con tecniche sopraffine: una &quot;Lezione di flauto&quot;, un &quot;Sacro cuore&quot;, una &quot;Scena di mare&quot; con splendidi effetti scenici. Davvero. Ecco le conchiglie traforate cinesi con scene di uccelli e fiori. Una sezione &egrave; dedicata ai coloratissimi piatti di Esfahan, provenienti dal cuore dell&#39;Iran, con scene di danza, di giochi, di natura. Non passa, chiaramente, inosservata la madreperla nell&#39;oggettistica con scatoline porta profumo, posate inglesi e francesi inizi &lsquo;800, set da manicure fine &lsquo;700, timbri, casse di orologi, spille, bicchieri, vassoi, ventagli stupendi fine &#39;700 e met&agrave; &#39;800 inglesi, scacchiere per il gioco, apribottiglie, piattini, soprammobili, tazzine da caff&egrave;, vasi, penne, tagliacarte, bastoni da passeggio, soprammobili tailandesi e filippini, cammei in madreperla, scatoline intarsiate, porta tovaglioli, porta pillole, piatti in mosaico, vassoi in mosaico, collane, bracciali, bottoni artistici. Anche la cristianit&agrave; si &egrave; servita della madreperla: croci, ex voto, corone, santini, raffigurazioni di Cristo, dell&#39;Ultima Cena e via dicendo. Interessantissimi gli oggetti provenienti dalla Palestina e da Betlemme in particolare, una Ultima Cena e alcune Nativit&agrave; di rara bellezza. C&#39;&egrave; di pi&ugrave;. Un intero settore &egrave; dedicato al tema &quot;Musica e conchiglie&quot; con l&#39;esposizione di alcuni straordinari strumenti musicali realizzati con le conchiglie o intarsiati con la madreperla provenienti da tutto il mondo: strumenti a corda del Vietnam, dell&#39;Afganistan, del Senegal, conchiglie utilizzate come tromba in India, Filippine, Tahiti, sonagli di guerra degli indiani americani. Non mancano le straordinarie fisarmoniche del Museo internazionale di Castelfidardo, i cui tasti e bottoni sono tutti in madreperla e dove le insegne delle prestigiose aziende produttrici, a partire da Paolo Soprani, sono rigorosamente intarsiate in madreperla. E per finire, ecco &quot;Le perle nei gioielli&quot;, le signore non rimarranno deluse, che hanno attirato l&#39;attenzione di artisti e orafi di tutto il mondo: anelli, orecchini con perle di fiume, collane, bracciali, di rara bellezza fanno bella mostra di s&eacute; in bacheche molto ben disposte lungo il percorso e illuminate. Una attenzione particolare merita la conchiglia pi&ugrave; conosciuta e ammirata dai ragazzi: si chiama Tridacna Gigas, la conchiglia del mollusco bivalve pi&ugrave; grande al mondo, conosciuta come &quot;la conchiglia assassina&quot; per la fama, poco raccomandabile, di intrappolare fra le due valve le gambe di sprovveduti pescatori e di cercatori di perle, grazie ai suoi 250 kg di peso. Solo a vederla incute qualche apprensione. Eppure, non sono poche le chiese cristiane che utilizzano la valva della Tridacna Gigas come acquasantiera, tanto che i francesi chiamano questa conchiglia comunemente &quot;b&eacute;nitier&quot; e non pochi sono i sacerdoti che utilizzano una conchiglia per versare l&#39;acquasanta nel battesimo. Una curiosit&agrave; per restare in tema? Qualche tempo fa tra le nuove conchiglie che hanno arricchito il Museo, una ha suscitato grande interesse tra la comunit&agrave; scientifica: si tratta della Dentimargo Ratzingeri descritta dal direttore del Museo Tiziano Cossignani e dedicata a Benedetto XVI, visto che di questa preziosissima conchiglia, proveniente da Papua Nuova Guinea, di appena 4 millimetri, se ne conoscono solo tre esemplari al mondo. Anche l&#39;arte non &egrave; immune dal contagio malacologico. Nel mondo degli artisti le conchiglie hanno sempre rappresentato, infatti, un soggetto fondamentale; a parte Botticelli sono divenuti memorabili Rembrand con un Conus Marmoreus, Arciboldo con i suoi bestiari, Giorgio Morandi con le sue nature morte, Enrico Bay con le conchiglie applicate nelle sue opere, Valentino Trubbiani con le sue sculture malacologiche e tanti altri. Anche questa sezione incuriosisce, e non poco. Tutto questo ed altro propone il Museo Malacologico di Cupra Marittima dove il visitatore pu&ograve; spaziare come meglio crede nella immensa variet&agrave; e nella bellezza di tante sezioni. Non solo. Il Museo fra i servizi di cui dispone si evidenzia per la presenza di uno dei pi&ugrave; forniti negozi di conchiglie esistenti al mondo. Oltre 10 mila sono le specie disponibili, provenienti da tutti i continenti. Tradotto significa che, dopo la visita, &egrave; possibile prendere un souvenir o una conchiglia da collezione, anche a poco prezzo, per ascoltare la magica melodia del mare.
11/11/2013




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